Déjà vu [3]

Mi piacciono i ricordi. Mi piace ricordare, esercitare la memoria. Rileggere le pagine dei miei quaderni, sfogliare fotografie. Ritrovare un profumo, un colore, una particolare consistenza sotto le dita. Ascoltare le storie degli altri e, a volte, raccontare le mie.

Oggi riavvolgevo i fili di ricordi di tre anni fa esatti: stavo dall’altra parte del mondo, e meno male! 

Basta un pensiero, una fotografia, questa pagina.. 

Déjà vu.

A poco a poco molto torna. Una partenza, un viaggio, una fine, un ritorno.. 

Non fa né bene né male. Passano le storie, cambiano le cose, i luoghi, i tempi, le persone. E ti illudi di essere cambiata anche tu, cresciuta, convinta di essere più forte ti difendi col cinismo, costruisci spietate corazze. Farai il possibile perché non succeda più. E ti rendi conto che sì, passano le storie, cambiano le cose, i luoghi, i tempi, le persone. E un pochino forse sei cambiata anche tu. Ma le situazioni si ripresentano e il cinismo non basta, le corazze sono inutili. Ci ricaschi, come si dice, con tutte le scarpe.

Fin da piccoli ci insegnano che il fuoco brucia, che ci si può far male. E tutti ci siamo scottati e fatti male. Ma continuiamo ad accendere fiammiferi e candele, continuiamo a cucinare, a fare braci. Magari con sempre più cautela e, di certo, scottandoci ancora, a volte. È inevitabile. È vivere.